Intervista a cura di Giovanni Gibertoni
Marco cosa sognava di diventare da grande?
Da piccolo sognavo di poter vivere nella natura, a contatto con gli animali visto che i miei hanno un'azienda agricola e sono nato in questo contesto. Sognavo appunto di andare in montagna, fare lunghe camminate, poi ho avuto un incidente stradale che mi ha portato all'amputazione di un braccio e la gamba sinistra, e da lì ho dovuto un pò rivedere cosa fare per il futuro. Mi sarebbe piaciuto tantissimo proseguire con questi miei sogni, però sapevo che alcuni avrei dovuto accantonarli. E poi da lì ho scelto di prendere un'altra strada, che mai avrei pensato di intraprendere, che è quella dello studio, sempre legato al discorso della natura.
Adesso Marco chi è?
Adesso Marco è una persona più acculturata, sicuramente più grande, più grande a livello mentale su tante tematiche. Questo incidente mi ha tolto tanto, mi ha tolto davvero tanto, però mi ha dato anche tanto. E quello che mi ha dato non so se l'avrei mai percepito, non so se l'avrei mai anche accolto. Io ho cominciato a scoprire delle cose nuove, nuove passioni, nuovi obiettivi che mi sono posto in questi anni e che sto portando avanti.
Per Marco oggi lo sport a cosa serve?
Lo sport serve tantissimo, sia a livello fisico ovviamente, mi dà più forza a livello fisico, quindi poi sono anche più agile, e sulla protesi ho un certo equilibrio che è importantissimo. Ora gioco in una squadra di pallanuoto Paralimpica di Cuneo, che è l'unica squadra del Piemonte. Ho conosciuto tantissime persone che hanno situazioni simili alla mia, diverse dalle mie, completamente diverse dalle mie, però sempre situazioni che mi aiutano, perché stando insieme, stando con il gruppo, avendo un'amicizia, si parla, si scoprono cose nuove. Lo sport trovo che sia di aiuto a livello mentale per tantissime persone, e naturalmente col gruppo, stando insieme, si vivono emozioni che trovo indescrivibili.

Pallanuoto scelta obbligata oppure anche vocazione nascosta?
Per la pallanuoto, dici? Allora, la pallanuoto è un pò un contesto
particolare, ho avuto l'incidente a gennaio 2018, la squadra è nata ad ottobre di quell'anno e fin da subito, mi hanno proposto di provare questo sport. Prima dell'incidente non praticavo sport, andavo ogni tanto in bici, facevo lunghe camminate, però non è che praticassi sport a livello agonistico, e il nuoto sì, ero bravino, ma me la cavicchiavo. Fin da subito pensai, cavolo, ora devo entrare in acqua, pure per prendere una palla in mano, ora che mi manca pure un braccio e una gamba. E quindi fin da subito è stato particolare, è stata un'emozione, perchè nell'acqua posso muovermi liberamente, posso essere agile, a differenza invece di altri sport dove c'è più rischio di cadere, farsi male, inciampare. Subito dopo l'incidente, dovevo anche far tanta riabilitazione, dovevo riprendere un pò la forza fisica. Ricordo che dopo il periodo ospedaliero e la riabilitazione, non riuscivo neanche a
nuotare, e mancando il braccio e la gamba, nuotavo, ma non andavo dritto, mi ritrovavo da tutta l'altra parte della vasca. Negli anni, mi son allenato posso dire che ora nuoto abbastanza bene e in più faccio degli allenamenti durante la settimana.
Bionic People, ma che cos'è?
Bionic People è un'associazione che si occupa di andare nelle scuole, portare la nostra testimonianza e poter aiutare le persone che si trovano in una situazione di difficoltà. Ora ho 22 anni, quando avevo 15 anni, 10 anni, non mi è successo che venisse un ragazzo nella mia situazione, a raccontarmi la sua storia. Io penso che è importante che ciò avvenga, anche perché dopo un incidente vedere e ascoltare una persona, nelle mie situazioni, mi ha dato tanta forza in questo modo, quindi è molto importante. Bionic è essenziale su questo, andare nelle scuole, in altre realtà, raccontarsi, far vedere comunque ciò che riusciamo a fare.
Sempre parlando di Bionic People, soprattutto per te, cosa significa?
Bionic per me significa tanto, perché mi ha dato tanta forza dopo l'incidente perché comunque andare a raccontare la mia storia nelle scuole con i ragazzi di Bionic, mi ha fortificato.
Scrivi che non vedi l'ora di vedere cosa hai in servo per te il futuro, puoi spiegarci meglio cosa intendi?
Per il futuro, mi sono imposto degli obiettivi, e in questa frase mi rispecchio, devo arrivare a fare quello, devo arrivare appunto a questa cosa.
Tu che futuro disegneresti per te?
Quello di informarmi sempre di più e di poter aiutare le persone sempre di più, questo è uno dei miei obiettivi principali, come per esempio sto facendo con Bionic, per me questa è già una soddisfazione grandissima. Aiutare magari delle persone che hanno avuto incidenti da poco, perchè ci sono tante cose nuove da sapere, protesi, non protesi, documenti, la patente, tante
piccole cose, e poter aiutare una persona anche su questo è uno dei miei obiettivi.
Io ho provato a fare sport, ma le persone che gestivano mi hanno fatto allontanare e perdere la passione, mi daresti un consiglio su come ritrovare la passione?
In questo contesto bisogna sempre capire i dettagli, la situazione, penso che lo sport sia fantastico, perché può darti un aiuto, anche per passare un momento difficile. Se delle persone ti hanno allontanato da questo sport, ma tu lo vuoi fare e lo continui a fare, ti sentirai molto meglio. Cosa vuol dire? Ti parlo per me, io trovo che fare sport mi aiuta tanto, mi sfogo anche, e quindi anche questa situazione che ti può far male, ti può aiutare, quindi io lo consiglierei. Poi credo che sia corretto che qualcuno la pensi in modo personale, giustamente, però io penso che lo sport possa aiutare a stare bene, a stare meglio, anche perché ho conosciuto tantissime persone con la mia situazione e lo sport le ha aiutate tantissimo, magari anche a passare delle situazioni difficili.
Come potreste aiutare i miei coetanei ad accettare le loro difficoltà che li rendono tristi, arrabbiati e fragilissimi?
Ok, questa è una domanda molto importante, perché è
una cosa che io sto cercando di affrontare tanto, non da poco, nella mia situazione quotidiana, anche perché tante volte ci fermiamo su delle piccole cose, che poi ci scombussolano completamente la giornata, o proprio il nostro stato d'animo, e trovo che sia importante che dobbiamo pensare a quanto siamo anche fortunati, tutti noi, perché nel nostro piccolo noi siamo fortunati. Io ho questo pensiero che mi aiuta quotidianamente, il fatto che io sono qua, che io potrei benissimo non esserci più oggi, e quindi questo mi dà la forza per non lamentarmi mai. Vabbè, ci metto un pò di tempo, lo faccio, se non ce la faccio, chiedo a qualcuno. Ho avuto un incidente, il fatto che io oggi non potrei più esserci, sono metà, come dico io, tra virgolette, una gamba, un braccio, però ci sono. Ci sono tante persone che oggi non ci sono più, per incidenti, malattie, per tanti fattori, però noi siamo qua e dobbiamo vivere a mille, come si dice, a pieno, e poi ovviamente a mille senza esagerare, questo è il senso a mille, però è il senso di viverla a pieno, questo è importante. La quotidianità delle persone porta anche un pò a lamentarci, però è importante pensare a questo, pensiamo che siamo fortunati comunque di poter essere qua a fare tantissime cose.
Fatti una domanda che nessuno ti farebbe?
Non so, una domanda che qualcuno potrebbe farmi, tipo "mi chiedo sempre il perché di qualsiasi cosa, perché magari faccio anche una cosa in un certo modo, perché magari faccio così?" e tante volte magari la gente non si pone queste domande, o magari ha paura di fartele, magari c'è paura, non se la sente di fartele, e poi trovo che sia importante porsi queste domande.
Grazie, ti ringrazio a nome mio e di Sport in Motion APS.


Segui Marco sul suo profilo IG: Link

Inizia la collezione

Iscriviti all'Associazione Sport in Motion APS e ricevi il magazine direttamente a casa tua. Ogni numero è unico e speciale. Inizia subito la collezione.

Chi Siamo

Raccontiamo le Associazioni Sportive del territorio, e le storie degli sportivi. Siamo l'unico magazine italiano che parla di sport per ragazzi, fatto dai ragazzi. Per ora siamo in Trentino Alto Adige Sudtirol.

Unisciti al Team...
Parliamo di Cultura dello Sport, Sociale, Inclusione e tanto altro...


Sport in Motion A.P.S. - Vicolo Industriale 7 - Molina Castello di Fiemme (TN) - 38030
C.F. 91021280226 - P.Iva 02795210224
Tel: +39 320 314 463 7
Email: insieme@ilmiosportmagazine.it - PEC: sportinmotion@pec.it
Creato con il cuore ©flowerpower